Abdulhamit II

(Costantinopoli 1842, † ivi 1918). Sultano ottomano dal 1876 al 1909.
Successore di Murad V, concesse, appena asceso al potere, una carta costituzionale che istituiva una monarchia parlamentare garantendo al tempo stesso le libertà fondamentali. Il trattato di Santo Stefano (1878), imposto al sovrano ottomano in seguito alla sua sconfitta ad opera della Russia (1877-78), e poi i deliberati del congresso di Berlino (1878) ridussero di molto i territori dell’impero, spingendolo a ricercare l’alleanza della Germania e a operare in politica interna una svolta reazionaria: la costituzione fu abolita e furono perseguitate le minoranze etniche e religiose. In particolare è da ricordare il massacro degli armeni, che invocavano l’autonomia. Il suo malgoverno rafforzò il movimento dei Giovani Turchi, che dapprima (1908) lo costrinsero a ripristinare la costituzione del 1876 e in seguito (1909) lo deposero e lo incarcerarono. Gli succedette il fratello Maometto V.