Juárez, Benito Pablo

(Pablo Guelatao 1806, † Città del Messico 1872). Statista ed eroe nazionale messicano. Figlio di indiani zapotechi, studiò da avvocato e fu governatore dello stato di Oaxaca dal 1847 al 1852. Nel 1853 conobbe il carcere e poi l’esilio come oppositore del dittatore Santa Anna. Ebbe un ruolo di primo piano nell’elaborazione di un programma di riforme che costituì la premessa per la cacciata di Santa Anna (1855) e l’instaurazione di un governo liberale in Messico. Divenuto ministro della Giustizia e degli Affari ecclesiastici, varò una serie di leggi atte a limitare i privilegi del clero e a instaurare un regime di separazione tra stato e chiesa. Nel 1858, dopo l’emanazione della costituzione liberale, un colpo di stato organizzato dall’élite fondiaria e appoggiato dalle alte gerarchie ecclesiastiche indusse il presidente Comonfort alla fuga. Juárez, allora vicepresidente, assunse il potere, spostò il governo a Veracruz e organizzò la resistenza armata, riuscendo a sconfiggere dopo tre anni di guerra civile, detta “guerra della riforma” (1858-60), le forze della reazione. Confermato presidente dal Congresso (1861), Juárez dovette fronteggiare una situazione economica assai critica. La sua decisione di dilazionare il pagamento del debito estero provocò una prova di forza con Inghilterra, Spagna e Francia (1862), che si trasformò in guerra aperta quando quest’ultima, dopo aver inviato un esercito nel paese, tentò di imporre la trasformazione del Messico in un impero, mettendo sul trono Massimiliano d’Asburgo (1864). Juárez trasferì ancora una volta la sede del governo e combatté, con il sostegno della popolazione, un’estenuante guerriglia che si concluse con il ritiro delle truppe francesi e la cattura, seguita dalla fucilazione, di Massimiliano (1867). Rieletto presidente nel 1867 e poi ancora nel 1871, riprese il programma di riforme, ma la sua attuazione venne ostacolata dalle divisioni che ormai laceravano le forze liberali. Morì dopo aver stroncato una rivolta organizzata contro di lui da Porfirio Díaz.