Jiang Qing

(Shandong, 1914, † Pechino 1991). Donna politica cinese. Impegnata come militante comunista negli Anni Trenta e attrice teatrale e cinematografica di non grande rilievo, come molti intellettuali di Shanghai raggiunse Yanan nel 1937 e si impegnò nella propaganda politica. Incontrò Mao che per vivere con lei abbandonò la moglie che aveva preso parte alla Lunga Marcia, benché il partito rifiutasse di riconoscere la nuova unione e di assegnare un ruolo pubblico all’attrice. Questa emarginazione continuò fino alla rivoluzione culturale, quando Jiang Qing assunse incarichi di primo piano difendendo le posizioni più marcatamente di sinistra tra i sostenitori di Mao e sobillando gli attacchi contro molti intellettuali ufficiali. Gradualmente emerse una sua alleanza con dirigenti politici e culturali di Shanghai, come Zhang Chunqiao e Yao Wenyuan e con politici emersi dal movimento delle guardie rosse, come Wang Hongwen. Nel 1976 questo gruppo – poi definito “banda dei quattro” – compì un ultimo tentativo di prevalere nel partito, ma dopo la morte di Mao fu immediatamente arrestato e condannato con un processo che finì con la condanna a morte di Jiang Qing e di Zhang Chunqiao, poi trasformata in ergastolo e forse in arresti domiciliari.