Isabella I di Castiglia

(Madrigal de las Altas Torres 1451, † Medina del Campo 1504). Regina di Castiglia dal 1474 al 1504. Figlia di Giovanni II e di Isabella del Portogallo, fu dichiarata erede al trono (1468) ma, sposando Ferdinando d’Aragona (1469), si attirò l’ostilità della nobiltà castigliana e del fratello Enrico IV, che la escluse dalla successione (1471). Proclamata regina di Castiglia in seguito alla morte del fratello, dovette affrontare la nobiltà castigliana, appoggiata da Alfonso V di Portogallo, e riuscì a sancire la propria successione con il trattato di Alcoçotes (1479). Nello stesso anno, morto Giovanni II d’Aragona e salito al trono Ferdinando, realizzò l’unione personale dei due regni, le cui istituzioni furono comunque mantenute separate. La coppia regnante realizzò una politica di centralizzazione amministrativa diretta a contenere le pretese di autonomia della nobiltà soprattutto castigliana. Nel 1478 introdusse l’Inquisizione, strumento della persecuzione di moriscos (musulmani spagnoli) e conversos (ebrei convertiti) che, culminata nelle due ondate di espulsioni del 1492 e del 1502, causò al paese la perdita di un’ampia parte del ceto medio produttivo. Finanziò la spedizione di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo (1492), giustificata dalla necessità di trovare nuove rotte commerciali per le Indie. Partecipò in prima persona all’assedio di Granada (1492), episodio finale della lunga guerra di riconquista dei territori spagnoli dominati dai musulmani. Dopo la sua morte, la reggenza della Castiglia fu assunta da Ferdinando, che portò avanti il processo di centralizzazione unificando le istituzioni dei due regni.