intifada

Il termine, che in arabo significa “scuotimento” o “sollevazione”, si riferisce alle violente ondate di agitazione scatenate a partire dal 1987 dalla gioventù palestinese a Gaza e in Cisgiordania, occupate nel 1967 dagli israeliani. Queste agitazioni provocarono centinaia di morti dalle due parti. L’occasione per lo scatenarsi dell’intifada fu originata da un incidente nel corso del quale un veicolo militare israeliano travolse quattro palestinesi, uccidendoli (questione palestinese). Con l’espressione di “seconda intifada” ci si riferisce invece a quella violenta ondata di proteste che si scatenò nel settembre del 2000 all’indomani della provocatoria visita di Ariel Sharon sulla spianata delle Moschee di Gerusalemme. Degenerata in una spirale di attentati terroristici, nel 2002 essa spinse gli israeliani a una dura rappresaglia che sfociò nell’occupazione militare dei territori sotto il controllo amministrativo dell’Autorità nazionale palestinese (ANP), nella sistematica distruzione di abitazioni e infrastrutture civili, nonché in arresti di massa e deportazioni.