integralismo

Il termine sta a indicare una concezione, che è dato ritrovare anzitutto nel cristianesimo, nell’ebraismo e nell’islam, in base alla quale la religione possiede in maniera “integrale” tutti gli elementi per regolare la vita spirituale e materiale, in uno spirito di vincolante “ortodossia”. In conseguenza l’integralismo è decisamente contrario, oltre che al laicismo, al pluralismo e ai valori delle libertà individuali e collettive. Il termine viene sovente usato come sinonimo di “fondamentalismo”, che deve il suo nome a un movimento protestante, avente il suo epicentro negli Stati Uniti, il quale rivendica il valore dell’insegnamento letterale della Bibbia quale “fondamento” della società cristiana. Ciò che dunque hanno in comune i movimenti integralisti cristiani, ebraici e musulmani è il proposito di costituire società regolate dai testi sacri come da essi interpretati. Questi movimenti – i quali sono emersi con forza a partire dagli anni Settanta del Novecento – hanno per fine una “riconquista” religiosa e politica esplicitamente diretta contro gli effetti secolarizzanti della modernizzazione. L’integralismo giudaico è animato da due scopi strettamente connessi: la formazione di uno stato ebraico secondo i confini della “Grande Israele” indicata nella Bibbia e il rinnegamento dei principi laici. Un carattere sostanzialmente analogo ha l’integralismo o fondamentalismo islamico, in quanto anch’esso pone l’insegnamento religioso quale unica base delle leggi della comunità. I movimenti integralisti islamici – tra i quali un ruolo primario ha avuto la Società dei Fratelli Musulmani sorta in Egitto – si pongono in opposizione non solo al giudaismo e alla modernizzazione occidentalista, ma anche alle correnti dell’islamismo religioso e politico che non accettano di identificare la legge del Corano con la legge dello stato. Tipica componente dell’integralismo islamico è il maschilismo, inteso a respingere l’emancipazione della donna. Un impulso fortissimo all’integralismo islamico è venuto dalla rivoluzione iraniana guidata da Khomeini nel 1979. I movimenti integralisti sia ebraici sia musulmani fanno un uso sistematico della violenza, anche terroristica, per l’affermazione dei propri scopi. Nel mondo occidentale, i movimenti integralisti cristiani, di cui in Italia è un esempio Comunione e Liberazione, non esprimono in generale ambizioni “teocratiche”, ma operano per combattere contro la secolarizzazione “scristianizzante” e per l’affermazione di quei valori che essi giudicano irrinunciabili presupposti sia del proprio modo di concepire la vita sia della società politica cristiana.