Impero latino d’Oriente

Nel 1204, in seguito alla conquista di Costantinopoli da parte dei cavalieri occidentali nel contesto delle crociate, in territorio greco si formò un impero latino d’Oriente che, tra il 1204 e il 1261, sostituì l’impero bizantino, costretto all’esilio sulla sponda asiatica del Bosforo. La deviazione della quarta crociata (1202-1204) verso Costantinopoli anziché in direzione dei Luoghi Santi – una deviazione ispirata soprattutto dalla repubblica di S. Marco – comportò il crollo di Bisanzio con la conseguente spartizione del suo territorio tra i latini vittoriosi. Un’apposita commissione costituita da sei veneziani e da sei franchi provvide nel 1204 a elevare alla dignità autocratica Baldovino I di Fiandra (1171-1205), che ottenne anche un quarto delle terre imperiali. I rimanenti tre quarti furono suddivisi tra i veneziani e i cavalieri crociati. Negli anni immediatamente successivi gruppi di baroni italiani, francesi, tedeschi e borgognoni completarono la conquista della Grecia, dando origine al regno di Tessalonica e al principato d’Acaia o di Morea, oltre che a un certo numero di signorie minori quali il marchesato di Bondonitza, la contea di Salona e il ducato di Atene. L’impero latino d’Oriente adottò usi e consuetudini improntate a rapporti feudo-vassallatici di chiara origine occidentale, ma verso i quali la società provinciale bizantina sembrava già di per sé orientata sia in seguito al diffondersi della prónoia, sia per il sorgere di sempre più accentuati separatismi regionali. La dominazione latina, a eccezione di parte della Grecia franca e dei possedimenti veneziani – in specie Creta, l’Eubea, Corone e Modone – fu di breve durata. La stessa autorità dell’imperatore rimase fragile nonostante lo splendore della corte, gli usi e il cerimoniale per lo più ripresi dalla tradizione bizantina, sicché malgrado gli iniziali successi questi non riuscì a imporsi pienamente alla riottosa nobiltà franca. Minacciato sui confini dai greci rifugiatisi in Asia Minore e in Epiro, e attaccato anche dai bulgari, l’impero latino, minato al suo interno dagli opposti interessi di Venezia, del papato e della Francia, ebbe una vita travagliata quanto effimera. Prova ne sia la fugace apparizione sul trono di Costantinopoli di ben sei imperatori nel breve arco di cinquantacinque anni. I latini, poco numerosi negli stessi centri urbani, male organizzati e assai spesso in lotta tra loro, non poterono a lungo opporsi alla volontà di rivalsa dei bizantini: nel 1224 cadde il regno di Tessalonica, e dopo la vittoriosa battaglia di Pelagonia, che nel 1258 segnò il trionfo dei greci sui latini, i territori ancora in possesso franco – di fatto la sola città di Costantinopoli – furono infine conquistati nel 1261 da Michele VIII Paleologo, sovrano greco di Nicea, che poté in tal modo restaurare l’antico impero bizantino.