idealismo

Termine introdotto nel linguaggio filosofico nel XVII secolo, probabilmente da Leibniz, per indicare le teorie, come il pensiero di Platone e il neoplatonismo, che attribuivano realtà ontologica alle idee e che vedevano in esse il modello o la causa delle cose sensibili. In seguito fu utilizzato (da Wolff e Kant) anche per denotare le filosofie fenomenistiche, come quelle di Berkeley e di Hume, caratterizzate dalla riduzione degli oggetti alla loro apparenza sensibile (“esse est percipi”). Alla fine del XVIII secolo Kant definì idealismo trascendentale la propria filosofia, tesa a individuare nelle funzioni e forme pure della coscienza l’apriori costitutivo di ogni conoscenza del mondo fenomenico (“l’Io è il legislatore della natura”), senza però mettere in dubbio l’esistenza del mondo esterno. Il Romanticismo interpretò l’idealismo come anelito umano all’infinito, sia nella forma dell’esaltazione delle potenzialità creative del poeta-mago (idealismo magico di Novalis), sia in quella dell’ironia distaccata di fronte ai limiti e alla caducità di ogni opera umana (Schlegel). In campo più specificamente filosofico, in età romantica l’idealismo si liberò di ogni residuo realistico e “dogmatico” (la cosa in sé kantiana) e cercò il principio assoluto e unitario dell’intera realtà nell’Io-puro (idealismo soggettivo di Fichte) o nell’Assoluto come identità di spirito e natura (idealismo oggettivo di Schelling). L’idealismo trovò nella filosofia di Hegel la propria espressione più compiuta, con la tesi della perfetta identità tra realtà e razionalità e la collocazione di ogni fenomeno finito nell’ambito dello sviluppo dialettico dell’Idea infinita. Nella seconda metà del XIX secolo e nella prima del XX si ebbero correnti neoidealiste, influenzate dal pensiero di Hegel, in Inghilterra (Bradley), negli Stati Uniti (Royce), in Italia (Croce, Gentile). L’idealismo come fenomenismo fu continuato da Schopenhauer, che ridusse il mondo fenomenico a rappresentazione, dal neocriticismo (Cohen, Natorp), dal neoempirismo di ispirazione humiana e da certo spiritualismo. L’idealismo trascendentale trovò nel XX secolo nella fenomenologia di Husserl un’originale e notevole rielaborazione.