Huizinga, Johan

(Groninga 1872, † De Steeg, Arnheim, 1945). Storico olandese. Docente di storia a Groninga dal 1905, fu poi professore (dal 1915) e rettore (dal 1933 al 1940) dell’Università di Leida. Durante l’occupazione nazista fu internato e condannato al confino. Autore fecondo, oltre a importanti saggi sulla storia degli Stati Uniti pubblicò tre opere fortemente innovative, oggetto di dibattito in sede storiografica e guardate con favore dagli storici delle “Annales”: L’autunno del Medio Evo (1919), Erasmo (1924) e Homo ludens. Saggio sulla funzione sociale del gioco (1938). Nella prima descrisse, ponendo in rilievo la storia della cultura e della mentalità, la transizione della società borgognona dal Medioevo al Rinascimento, rifacendosi criticamente alla Kulturgeschichte di Burckhardt e Lamprecht; in Erasmo diede un ritratto complessivo del grande umanista olandese; in Homo ludens sottolineò infine l’importanza dell’elemento ludico in ogni cultura, accanto a quello razionale (che si esprime nell’Homo sapiens) e a quello “produttivo” (l’Homo faber). Ostile al nazismo, dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale in All’alba della pace. Saggio sui drammi del ristabilimento della nostra civiltà riesaminò, alla luce dei tragici avvenimenti contemporanei, il concetto di “decadenza” formulato nel 1919 da O. Spengler.