Hong Xiuqiuan

(Canton, 1816, † Nanchino 1864). Rivoluzionario cinese. Animatore e capo della rivoluzione Taiping (1851-64). Proveniente da una famiglia contadina delle ribelli regioni del sud e frustrato nel suo tentativo di accedere alla burocrazia attraverso gli esami imperiali, dopo un fugace contatto con testimoni di Geova americani elaborò un’ideologia eversiva ed egualitaria (un misto di cristianesimo e di taoismo), che dal 1843 divenne la base di una grande rivolta contadina. Le vittorie dei ribelli, sostenuti dalla rete delle società segrete e animati da un violento egualitarismo agrario, portarono alla conquista di un vasto territorio nella Cina centrale e sud-orientale, organizzato nel 1851 nel Taiping Tiangguo (Paese celeste della grande pace). I tentativi di modernizzazione culturale e di trasformazione sociale furono presto frustrati dalle lotte del gruppo dirigente, mentre la spinta militare della rivoluzione si esauriva nel tentativo di conquistare il nord e di fronte alla scelta del governo centrale, appoggiato dalle potenze straniere, di organizzare una capillare resistenza dei piccoli proprietari e dei coltivatori diretti. La sconfitta dei Taiping tra il 1864 e il 1866 fu seguita da spaventosi massacri: nelle varie fasi della rivolta e della repressione furono uccisi venti milioni di cinesi.