Ho Chi-minh

(Tru 1890, † Hanoi 1969). Uomo politico vietnamita. Figlio di un piccolo funzionario della corte dell’Annam, studiò a Parigi dove militò in movimenti anticolonialisti e dal 1921 nel Partito comunista francese. Trasferitosi in Russia nel 1923, fu poi inviato in Asia come agente del Comintern. Tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta organizzò numerosi tentativi insurrezionali in Indocina, tutti stroncati dalle autorità francesi. Durante la seconda guerra mondiale guidò la guerriglia contro gli invasori giapponesi, fondando nel 1941 il movimento comunista Vietminh. Al termine della guerra, nel 1945, detronizzò l’imperatore Bao Dai e si proclamò presidente della repubblica del Vietnam. In seguito al fallimento degli accordi del 1946 con la Francia per l’indipendenza del paese, guidò come capo del Vietminh la lunga guerra anticoloniale. Dopo la disfatta francese e la divisione di fatto del Vietnam in due stati (1954), Ho Chi-minh venne proclamato presidente della Repubblica democratica del Vietnam del Nord. Negli anni successivi guidò il proprio paese costruendo un sistema ispirato al modello sovietico e sviluppando in campo internazionale una politica di amicizia, oltre che con i paesi socialisti, con i paesi non allineati dell’area asiatica. Capo dello stato fino all’anno della sua morte (1969), negli ultimi anni si impegnò in particolare nel sostegno politico e militare alla lotta del Fronte di liberazione nazionale del Vietnam del Sud contro il regime di Saigon e gli Stati Uniti.