Herriot, Édouard

(Troyes 1872, † Saint-Genis-Laval 1957). Uomo politico francese. Esponente di primo piano del partito radicale (di cui fu presidente dal 1919 al 1957), nel 1912 entrò in parlamento. Ministro dei Lavori pubblici (1916-17), fu tra i promotori del cartello delle sinistre che vinse le elezioni del maggio 1924. Presidente del Consiglio (1924-25), alla conferenza di Londra per l’attuazione del “piano Dawes” accettò lo sgombero militare del bacino della Ruhr. In seno alla Società delle Nazioni si adoperò per l’approvazione di un “protocollo per il regolamento pacifico delle dispute internazionali” e riconobbe l’Unione Sovietica. Ostacolato all’interno dai cattolici (contrari al laicismo radicale) e dal grande capitale (che temeva una riforma fiscale), fu costretto a dimettersi. Ministro della Pubblica istruzione (1926-28), dopo la vittoria radicale fu ancora presidente del Consiglio (1932). Ministro di Stato (1934-36), presidente della Camera (1936-40), fu mandato al confino dal governo Pétain e nel 1944 fu deportato in Germania. Dopo la liberazione fu presidente dell’Assemblea nazionale (1947-54).