Helvétius, Claude Adrien

(Parigi 1715, † Versailles 1771). Filosofo francese. Avvocato, fu appaltatore generale delle finanze sino al 1750. Collaboratore dell’Encyclopédie, fu in rapporto con i principali esponenti dell’Illuminismo francese. La sua opera Dello spirito (1758), che contiene i capisaldi della sua concezione sensistica e materialistica, gli valse la condanna dell’arcivescovo e del parlamento di Parigi, per cui dovette rifugiarsi temporaneamente in Prussia. Ritornato in Francia, ritrattò pubblicamente le sue tesi e si ritirò a vita privata. Non rinunciò tuttavia alle sue concezioni filosofiche, che sviluppò ulteriormente in Dell’uomo, delle sue facoltà intellettuali e della sua educazione (uscito postumo nel 1772). Sostenitore di una gnoseologia e di una psicologia che radicalizzavano in senso antispiritualistico le posizioni di Condillac, Helvétius dedicò anche attenzione al problema morale e politico-educativo. Antiassolutista, condivise i principi liberali del sistema costituzionale inglese, insistendo però soprattutto sull’importanza di una giusta legislazione, che consentisse allo stato di conciliare l’interesse privato con quello pubblico, e di un’educazione che facesse comprendere al cittadino la necessità di sacrificare l’interesse particolare a quello generale della società.