Hegel, Georg Wilhelm Friedrich

(Stoccarda 1770, † Berlino 1831). Filosofo tedesco. Dopo aver studiato nel Collegio teologico protestante di Tubinga – dove ebbe come compagni il filosofo della natura F.W. Schelling e il poeta F. Hölderlin – manifestò negli anni giovanili uno spiccato interesse per la Rivoluzione francese e per i valori dell’Illuminismo francese e tedesco. Terminati gli studi nel 1793, fu precettore a Berna (1793-96) e a Francoforte sul Meno (1797-1800), prima di conseguire la libera docenza in filosofia a Jena (1801), dove soggiornò fino al 1806 e concepì, oltre alle prime opere politiche (in particolare la Costituzione della Germania, pubblicata postuma nel 1893), il Sistema di eticità (1802, ma pubblicato postumo) e la Fenomenologia dello spirito (1807). Professore straordinario a Jena (1805), dal 1808 fu rettore del ginnasio di Norimberga, dal 1816 al 1818 professore di filosofia nell’Università di Heidelberg e, infine, dal 1818 alla morte nell’Università di Berlino. Dopo la Fenomenologia, tra le sue opere maggiori sono da ricordare la Scienza della logica (1812), l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817), i Lineamenti della filosofia del diritto (1821), le Lezioni sulla filosofia della storia (1822-31) e le Lezioni sulla filosofia del diritto (1818-31) raccolte dagli allievi e pubblicate postume. L’influenza di Hegel, in quanto filosofo e pensatore politico, fu enorme e, al termine della sua carriera, la sua filosofia fu identificata, anche se parzialmente a torto, con il modello stesso della monarchia prussiana. Sotto il profilo teoretico e metodologico, Hegel – che rappresenta il compimento e il culmine della filosofia classica idealistica tedesca – legò il suo nome all’innovativa e rivoluzionaria concezione della dialettica, fondata sull’andamento di contrasto e superamento triadico tra tesi, antitesi e sintesi, e determinante lo svolgimento dell’intero processo contraddittorio e sintetico della realtà dell’Idea. Partendo dal piano dell’astratta razionalità, l’idea si realizza successivamente nella natura e infine giunge alla coscienza di sé nello spirito. A sua volta la vita dello spirito comprende tre momenti: quello soggettivo (o individuale), l’oggettivo (pervadente il sociale, cioè l’ambito del diritto, della moralità e dell’eticità) e l’assoluto (che si esprime nell’arte, nella religione e nella filosofia). Sotto il profilo storico-politico, Hegel si volse negli anni della Restaurazione a elaborare una posizione capace di superare l’astratto particolarismo, che vedeva sotteso al giusnaturalismo e all’Illuminismo confluiti nella Rivoluzione, e il rigurgito assolutistico che sterilmente riproponeva il ripristino delle monarchie di antico regime senza rendersi conto della necessità, per lo stato contemporaneo, di porsi positivamente i problemi politici, sociali e organizzativi emersi con la rivoluzione. La soluzione definitiva messa a punto da Hegel, di tenore conservatore ma non reazionaria, s’imperniò su una concezione etica e organica dello stato monarchico rappresentante, nella sua perfetta eticità, il termine ultimo della razionalità e della realtà dell’idea nonché il momento finale della realizzazione della “libertà” individuale.