Haya de la Torre, Victor Raúl

(Trujillo 1895, † Lima 1979). Uomo politico peruviano. Impegnato politicamente fin dai tempi dell’università, si oppose alla dittatura di Leguía e per questo venne imprigionato ed esiliato. In Messico fondò nel 1924 l’Alleanza popolare rivoluzionaria americana (APRA), un partito radicale riformatore e antimperialista, noto anche come Partito aprista, che esercitò una grande influenza in tutta l’America latina. Rientrato in patria dopo la caduta di Leguía (1931), iniziò una battaglia politica contro il potere dell’oligarchia dominante. Sconfitto alla elezioni presidenziali del 1931 dal candidato delle destre, il colonnello Sánchez Cerro, e di nuovo imprigionato fino al 1933, fu costretto alla clandestinità essendo stata l’APRA messa fuori legge. Nel 1945, nel mutato clima del dopoguerra, tornò alla politica e contribuì col suo appoggio alla vittoria del candidato liberale José Bustamante alle elezioni presidenziali, ma in seguito a un rivolta organizzata da un’ala dissidente del movimento aprista (1947) il partito venne ancora una volta messo fuori legge. Nel 1948 un colpo di stato militare portò al potere il generale Manuel Odría. Haya chiese asilo politico all’ambasciata colombiana di Lima, dove restò fino al 1953 allorché, in seguito alle pressioni dell’opinione pubblica internazionale, venne autorizzato dal governo peruviano a lasciare il paese. Candidato alle elezioni del 1962 conquistò, sia pure per pochi voti, la maggioranza, ma le elezioni vennero invalidate da una giunta militare e nella successiva tornata del 1963 fu battuto da Belaúnde Terry, leader di Azione popolare. In vista delle prime elezioni generali indette per il 1980 dalla giunta militare rivoluzionaria che governò il Perú dal 1969 al 1979, venne annunciata dal partito aprista la candidatura di Haya. Egli morì tuttavia poco prima del loro svolgimento, dopo una vita di combattente per la giustizia sociale e la democrazia.