Harrington, James

(Upton, Northamptonshire 1611, † Londra 1677). Filosofo politico inglese. Appartenente al ceto della piccola nobiltà di provincia (gentry), umanista, studiò a Oxford e viaggiò in Italia soggiornando a Roma e a Venezia, dal cui mito politico aristocratico-repubblicano rimase affascinato. Di convinzioni repubblicane, fu però amico personale di Carlo I, il sovrano condannato a morte nel 1649 dal Lungo Parlamento. Nella sua opera maggiore, La repubblica di Oceana (1656) – uno scritto per molti aspetti collegabile al genere dell’utopia – emergono due orientamenti contraddittori, per quanto all’interno di una prevalente ispirazione repubblicana: da un lato, la vicinanza al filone del pensiero realistico, machiavelliano, sensibile all’istanza di un governo forte e virtuoso (come fu quello rivoluzionario di Cromwell, che Harrington sostenne); dall’altro esigenze di tolleranza ideale e pratica, di ascolto della “prudenza” degli antichi, di misure di giustizia distributiva. Il modello repubblicano di Harrington, che riflette le petizioni dei movimenti sociali rivoluzionari inglesi (livellatori, zappatori) è fondato sul criterio di una distribuzione diffusa della proprietà, che non è concentrata nelle mani del re o di una ristretta oligarchia, ma è divisa sufficientemente tra singoli individui indipendenti, che non formano un ceto separato, ma sono pervasi di virtù repubblicana e sono in grado di dar vita a una milizia popolare. Presupposti sociali e istituzionali di tale costruzione tendenzialmente egualitaria sono la “legge agraria” (la riforma del latifondo e la ridistribuzione delle terre), la costituzione scritta, un parlamento bicamerale con un senato aristocratico e un’assemblea legislativa eletta dal popolo, una magistratura indipendente capace di far applicare le leggi. Sono questi i tratti essenziali della “repubblica di Oceana”, un luogo immaginario, che Harrington descrive avendo ben presenti le condizioni dell’Inghilterra rivoluzionaria coeva, ma ispirandosi al modello veneziano.