Gregorio I

Al secolo Gregorio Anici (Roma 540 circa, † ivi 604). Papa dal 590 al 604. Di famiglia nobile, nel 572 venne nominato prefetto di Roma dall’imperatore di Bisanzio Giustino II. Profondamente religioso, abbandonò la vita politica e si fece monaco secondo la regola benedettina, fondando in seguito alcuni monasteri. Tra il 579 e il 585 fu nunzio di papa Pelagio II alla corte di Bisanzio. Eletto papa alla sua morte, inizialmente non volle accettare la nomina, ritenendosi indegno della carica. Cedette però di fronte alle pressioni del clero e dei fedeli, essendosi infine convinto di dover farsi carico della rigenerazione della chiesa e dell’umanità nell’imminenza della fine dei tempi. Pur non mirando al potere temporale, si trovò di fatto a esercitare un’autorità di tipo politico su Roma e su varie zone dell’Italia centro-meridionale, a causa della debolezza delle autorità bizantine. In questo modo pose di fatto le basi per il futuro potere temporale dei papi. Riuscì a contenere l’espansionismo del longobardo Agilulfo che nel 593 tolse l’assedio a Roma. Successivamente, grazie alla conversione della regina Teodolinda, esercitò una grande influenza sui longobardi. Riorganizzò l’amministrazione dei beni ecclesiastici, utilizzandoli in gran parte per il sostegno delle popolazioni italiane colpite dalle guerre e dalle pestilenze. Convinto assertore del primato del vescovo di Roma, si oppose ai tentativi del patriarca di Costantinopoli di imporre la propria autorità e intervenne costantemente nella vita delle diocesi per guidarle sia dal punto di vista dottrinario che nella scelta dei vescovi. Organizzò inoltre l’opera di evangelizzazione degli anglosassoni. Scrisse numerose opere di commento ai testi sacri e di sistematizzazione della liturgia. A lui si devono la riforma della messa e del canto ecclesiastico, che venne poi detto gregoriano. Fu quindi canonizzato.