Golfo, guerra del

Termine con cui la storiografia indica solitamente due distinte guerre combattute nella regione del Golfo Persico: la prima scaturì dall’occupazione irachena del Kuwait (1990-91) e vide il coinvolgimento di un’alleanza internazionale di stati guidati dagli USA; la seconda (2003) portò all’invasione dell’Iraq e al rovesciamento del regime di Saddam Hussein da parte di una coalizione anglo-statunitense cui aderirono solo successivamente altri stati minori, tra cui l’Italia, la Polonia e l’Australia. Nel 1990 l’invasione irachena del Kuwait (1990), condotta con il proposito di riportare il piccolo emirato all’antico stato di provincia irachena e di appropriarsi delle sue ingenti risorse petrolifere, causò una gravissima crisi politica. Al rifiuto di Saddam Hussein di rispettare l’ingiunzione della comunità internazionale di ritirarsi dal territorio occupato, un esercito internazionale, con comando statunitense, ma sotto l’egida dell’ONU, attaccò l’Iraq nel 1991 e lo costrinse ad abbandonare il Kuwait che, pur gravemente colpito dall’incendio iracheno dei suoi pozzi petroliferi, riacquistò l’integrità territoriale. Saddam Hussein fu sconfitto anche nel tentativo di compattare il mondo arabo contro l’“imperialismo” occidentale (l’Arabia Saudita e l’Egitto collaborarono con la NATO). Questa guerra, che vide inediti scenari e nuovi schieramenti, fu la prima del periodo “post-guerra fredda”. Dopo oltre un decennio di perduranti tensioni, legate soprattutto alle continue difficoltà frapposte da Saddam Hussein ai controlli degli ispettori dell’ONU incaricati di vigilare sul processo di smantellamento dell’arsenale bellico iracheno, la tensione tornò a salire all’indomani degli attacchi terroristici del 2001. Il 17 marzo 2003, accusato di non adempiere agli obblighi imposti della comunità internazionale e anzi di nascondere armi di distruzione di massa, Saddam Hussein ricevette da George W. Bush un ultimatum in base al quale gli fu imposto di lasciare il potere entro 48 ore. Tre giorni dopo, USA e Gran Bretagna invasero l’Iraq. La campagna militare, avviata senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, scatenò fortissime reazioni da parte dell’opinione pubblica internazionale e molti stati, tra cui quelli che avevano partecipato alla prima guerra del Golfo, denunciarono aspramente l’iniziativa unilaterale di USA e Gran Bretagna. La prima fase del conflitto fu di breve durata, ebbe carattere convenzionale e portò alla rapida sconfitta delle forze militari e paramilitari irachene. La seconda fase, successiva all’invasione e all’occupazione dell’Iraq, assunse invece la fisionomia tipica della guerriglia diffusa, fu condotta prevalentemente contro le milizie sciite guidate da Muqtada al-Sadr e si protrasse a lungo negli anni successivi, sino a quando nel dicembre 2011 il Presidente Barak Obama annunciò il ritiro definitivo delle truppe d’occupazione statunitensi.