Godwin, William

(Wisbech 1756, † Londra 1836). Pensatore politico inglese. Pastore dissenziente vicino al calvinismo, poi ateo, razionalista legato all’Illuminismo, fu il primo teorico dell’anarchismo, anche se non usò mai questo termine. Autore di romanzi avventurosi e di protesta rivoluzionaria (noti in particolare Caleb Williams del 1794 e St. Leon del 1799) e di un’ampia produzione letteraria e pedagogica, marito contestato della femminista Mary Wollstonecraft e padre di Mary (1797-1851), sposata a P.B. Shelley e autrice del celebre racconto Frankenstein, pubblicò tra il 1793 e il 1796, in stampe via via aggiornate, la sua opera maggiore, Ricerca sulla giustizia politica e sulla sua influenza sulla virtù generale e sulla felicità, che ebbe notevole diffusione e ricevette l’apprezzamento, tra gli altri, di W. von Humboldt, di B. Constant e di R. Owen (mentre fu avversata da T.R. Malthus). In essa fornì le basi teoriche dell’anarchismo comunista e ipotizzò l’abolizione di ogni legame per l’uomo che vive in società: in primo luogo delle costrizioni connesse all’oppressione dello stato, del governo, della legge, dei vincoli di ogni tipo (salvo quelli generati spontaneamente dalla vita comunitaria). Auspicò inoltre la soppressione della proprietà che, con legge, opprime l’individuo sul piano economico. L’unica forza cogente ammessa da Godwin era quella dell’opinione pubblica che, manifestando consenso o dissenso, poteva indurre l’individuo a comportamenti morali. Tra il 1824 e il 1828 Godwin scrisse anche una Storia della repubblica inglese.