(Ville d’Avray 1816, † Torino 1882). Diplomatico e scrittore francese. Segretario d’ambasciata in Svizzera (1849-54) e in Persia (1855-63), ambasciatore in Grecia (1864-68) e in Brasile (1869-70), avversò profondamente la Comune parigina (1871). Fu ancora plenipotenziario in Svezia (1872-77) e trascorse gli ultimi anni in Italia. Fortemente ostile alla democrazia, fu uno dei primi teorici del razzismo. Autore di numerosi scritti, la sua opera più celebre è il Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane (1853-55), in cui si sostiene che la storia sociale, politica e culturale è la manifestazione delle qualità razziali, che il genere umano è diviso in razze qualitativamente diverse e che fra esse il primato spetta a quella ariana. Le sue tesi influenzarono gli ambienti razzisti europei, in particolare quelli tedeschi.