Gnocchi-Viani, Osvaldo

(Ostiglia 1837, † Milano 1917). Uomo politico e sindacalista italiano. Compiuti gli studi giuridici, si dedicò all’attività giornalistica, manifestando ideali antiaustriaci. Originariamente mazziniano, dopo la Comune di Parigi (1871) si avvicinò al socialismo e aderì alla Prima Internazionale. Nel 1872 diventò segretario della Lega operaia di arti e mestieri a Roma. Nel 1873 fu arrestato per cospirazione, in quanto autore di un progetto di tariffa e di orario da proporre alle autorità e da difendere utilizzando anche lo sciopero. Nel 1876 si stabilì a Milano e qui riuscì a far sì che la componente sindacale socialista, riformista e gradualista, ottenesse l’egemonia sul movimento dei lavoratori in Italia settentrionale, emarginando le correnti mazziniane e quelle anarchiche. Negli anni Ottanta si accostò al Partito operaio italiano e, quindi, al Partito dei lavoratori italiani (poi PSI), ritenendo indispensabile uno stretto legame tra le associazioni operaie e il partito politico socialista. Dal 1889 si prodigò per la nascita della Camera del lavoro di Milano. Come rappresentante degli operai s’impegnò in numerose vertenze di lavoro con gli industriali milanesi. Negli ultimi anni si adoperò per la costituzione della Società Umanitaria e per la fondazione dell’Università popolare.