girondini

Raggruppamento politico sviluppatosi durante la Rivoluzione francese. Il nome deriva dal dipartimento elettorale della Gironda, da cui proveniva la maggior parte dei fondatori del club. Erano noti anche come brissotini, dal nome del loro esponente più prestigioso, J.P. Brissot, o rolandini, da Roland de la Platière. Durante la prima fase dell’attività dell’Assemblea Legislativa, nel 1791, rappresentarono tendenze radicali e caldeggiarono ferme misure contro i controrivoluzionari, quali i nobili emigrati e i preti refrattari. Nel 1792 il dibattito sulla guerra contro gli stati assolutisti, alla quale erano favorevoli, li allontanò dai giacobini e li avvicinò alle posizioni più moderate di La Fayette. Quando fu inevitabile il crollo della monarchia, i girondini divennero sinceri repubblicani, ma per timore di conseguenze politiche traumatiche, nel processo contro Luigi XVI, che si concluse al principio del 1793, si opposero variamente alla sua condanna a morte. La loro avversione per il movimento popolare li contrappose nella Convenzione ai montagnardi, da cui li divideva anche la concezione del rapporto tra lo stato e la società: erano infatti liberisti, federalisti e contrari a ogni forma di accentramento politico. Sostenitori del libero impiego della proprietà privata senza controlli statali e contrari a ogni calmieramento dei prezzi, divennero i rappresentanti della ricca borghesia del commercio. In Robespierre e nei giacobini videro il rischio di una ricaduta della Francia nella dittatura assolutistica, appoggiata dalle fanatiche folle parigine. Nel conflitto con i montagnardi furono indeboliti dalla loro estraneità al movimento popolare, dalla difesa del re nel processo e dal tradimento di un loro illustre esponente, il generale Dumouriez, passato al nemico nel corso della guerra. Il governo montagnardo (giugno 1793 – luglio 1794) represse il club girondino al pari delle altre forze controrivoluzionarie. I membri più importanti del circolo furono ghigliottinati o si suicidarono prima di cadere nelle mani dei giacobini. I pochi superstiti tornarono all’attività politica dopo termidoro (27 luglio 1794), nella nuova Convenzione epurata dai giacobini.