Girolamo

(Stridone, Dalmazia, 346 circa, † Betlemme 420). Padre della Chiesa, santo. Dopo aver studiato a Roma con Elio Donato, compì viaggi a Treviri e Antiochia prima di ritirarsi a vita ascetica nel deserto siriano, dove rimase dal 375 al 378. A Costantinopoli, nel 381, conobbe Gregorio di Nazianzo. Nel 382 divenne segretario di papa Damaso I, dal quale venne incaricato di rivedere la traduzione latina del Nuovo Testamento (indicata dal IX secolo come editioVulgata”) e di tradurre il Vecchio Testamento. Nel 385 si trasferì, anche per contrasti con il corrotto clero romano, a Gerusalemme, in Egitto e infine a Betlemme, dove nel 389 fondò un cenobio ed ebbe aspre polemiche con i seguaci di Origene e Pelagio. In ambito storico Girolamo tradusse dal greco la Cronaca di Eusebio di Cesarea, aggiungendo notizie desunte da Svetonio per il periodo dal 325 al 378. Compose inoltre nel 392 una serie di biografie di 135 autori cristiani con il titolo De viris illustribus, prendendo come modello l’opera di Svetonio. Sue sono anche le Vite dei monaci Malco, Paolo e Ilarione, esordio del genere dell’agiografia.