Gibuti

Stato attuale dell’Africa orientale. Corrisponde all’ex Somalia francese, dal 1896 denominata Costa francese dei Somali. La penetrazione francese nel territorio precedentemente abitato dagli afar a nord e dagli issa a sud iniziò nel 1859 nella città di Obock. Nel 1888 fu fondata la città portuale di Gibuti, che assunse notevole rilevanza e divenne capitale della colonia, unita ad Addis Abeba dalla ferrovia terminata nel 1917. Nel secondo dopoguerra la storia della Somalia francese non ebbe un’evoluzione analoga a quella della Somalia britannica e italiana (ricomprese nel territorio dell’attuale Somalia). La Francia infatti, grazie all’appoggio della componente etnica minoritaria degli afar, riuscì a mantenere rapporti coloniali in quest’area fino alla fine degli anni Settanta, nonostante negli anni Sessanta si fossero diffusi fra l’etnia degli issa fermenti nazionalistici, incoraggiati dal governo di Mogadiscio. Il referendum del 1967 sancì il mantenimento dello statu quo, con la sola concessione francese di uno statuto di autonomia interna alla zona, che prese il nome di Territorio francese degli afar e degli issa. Solo nel 1977, a seguito della crescente influenza della Lega popolare africana per l’indipendenza e della vittoria elettorale del Raggruppamento popolare per il progresso (RPP), in cui era confluì la Lega, il paese ottenne l’indipendenza e prese il nome di “repubblica di Gibuti” di cui divenne presidente Assan Gouled Aptidon, un issa. Sotto la sua guida Gibuti entrò a far parte della Lega araba assumendovi una posizione intransigente. Sul piano interno il sistema politico conobbe presto una svolta autoritaria con la trasformazione in partito unico, nel 1981, dello RPP. Le elezioni del 1987 riconfermarono Assan Gouled alla guida di uno stato che, se in politica estera vide riconosciuto il proprio ruolo nel Corno d’Africa (soprattutto per l’opera di mediazione svolta fra Somalia ed Etiopia) e riuscì a mantenere buoni rapporti con i paesi occidentali, all’interno dovette tuttavia fronteggiare il grave problema dell’afflusso di profughi dai paesi vicini e rimase assai dipendente, sul piano economico, dai proventi derivanti dalla base militare francese. Nonostante l’introduzione nel gennaio 1992 del multipartitismo, in seguito all’approvazione di una nuova costituzione, le tensioni etniche fra issa e afar, una volta che questi ultimi si organizzarono nel Fronte per la restaurazione dell’unità e della democrazia (FRUD), andarono incontro a una nuova recrudescenza, che presto degenerò in aperta guerra civile conclusasi solo nel 1994, grazie a un accordo in virtù del quale alcuni esponenti del FRUD furono accolti nella compagine governativa guidata da Gouled. Le elezioni del 1999 furono vinte da Ismail Omar Guelleh, candidato dell’RPP, il quale, grazie alla formazione di un’ampia coalizione cui aderirono sia l’RRP sia il FRUD, riuscì a imporsi anche nel 2002, nel 2005 e, dopo aver emendato la costituzione, nel 2011. Sul piano internazionale, Guelleh mantenne stretti rapporti con gli Stati Uniti nonostante nel 2003 avesse duramente criticato l’invasione dell’Iraq. Nel 2008 Gibuti fu coinvolta in un breve conflitto con l’Eritrea.