ghetto

Il termine indicava in origine un’area urbana (via o quartiere) destinata alla residenza forzata, sancita legalmente, della popolazione ebraica. I primi esempi di ghetto si trovano in Marocco e in altri paesi musulmani a partire dal XIII secolo, mentre in Europa la segregazione forzata degli ebrei si diffuse nel XIV e XV secolo. Il termine ghetto comparve per la prima volta a Venezia nel 1516; probabilmente derivava dal getto di una fonderia vicina al quartiere. Di solito il ghetto era delimitato da un muro, le cui porte venivano chiuse di notte e durante le festività. In Europa occidentale il ghetto scomparve nel corso del XIX secolo, mentre in Europa orientale fu riesumato dai nazisti nelle zone occupate durante la seconda guerra mondiale, come anticamera dei campi di sterminio. In tempi recenti il termine è entrato nel linguaggio dei mass media e delle scienze sociali per indicare qualsiasi area urbana abitata (non su prescrizioni legali ma in base a vincoli di natura economica e sociale) da gruppi appartenenti a minoranze, in particolare etniche.