Gallia

Termine usato in epoca romana per indicare una vasta regione, delimitata all’incirca dalla pianura Padana e dal Mediterraneo a sud, dal corso del Reno a est, dall’Atlantico e dai Pirenei a ovest e dal Mare del Nord a nord, che corrisponde attualmente a Francia, Belgio, Lussemburgo e a gran parte di Svizzera, Olanda, Italia settentrionale e Germania occidentale. Dotata di una certa unità culturale già nel neolitico, fu occupata a partire dal 900 a.C. dai celti, chiamati genericamente “galli” dai romani. Dopo la conquista romana della Gallia cisalpina, a sud delle Alpi (III-I secolo a.C.), il nome Gallia restò a indicare solo la parte posta al di là delle Alpi (Gallia transalpina). La conquista romana di quest’ultima si articolò in due fasi: fra 128 e 118 a.C. venne conquistata la parte sudoccidentale della regione che, nel 121, fu costituita in provincia (da cui Provenza). La restante parte (Gallia comata) venne assoggettata da Cesare fra il 58 e il 51 a.C. La Gallia romana fu definitivamente suddivisa da Augusto, nel 27 a.C., in quattro province: Narbonese (l’antica provincia), Aquitania, Lugdunese e Belgica. La componente celtica e quella romana si integrarono fortemente nel corso dei secoli dando vita a una fiorente civiltà gallo-romana. Dalla metà del IV secolo la Gallia subì le incursioni delle popolazioni barbariche stanziate a est del Reno. Nel 406 fu invasa dai vandali, cui seguirono burgundi, visigoti e franchi. Furono questi ultimi a riunificare, sotto il proprio dominio, la regione.