Gabon

Stato attuale dell’Africa equatoriale. Abitato in epoca precoloniale da pigmei e popolazioni bantu (i fang), il paese fu raggiunto per la prima volta dal portoghese Diogo Cão nel 1484. Già alla fine del XVI secolo, tuttavia, i portoghesi lasciarono agli olandesi il controllo del commercio lungo la costa. Nel XVIII secolo la tratta degli schiavi divenne l’attività più redditizia, soppiantando in parte il commercio dell’avorio e del legno. La colonizzazione francese ebbe inizio con la firma di alcuni trattati, nel 1839 e nel 1842, con sovrani locali delle popolazioni mpongwé (appartenenti ai myéné). Nel 1849 venne fondata Libreville, l’attuale capitale, e nel 1862 fu stabilito un protettorato sul territorio degli orongo, presso Capo Lopez. Fra il 1875 e il 1878 P. Savorgnan de Brazza esplorò la valle dell’Ogooué. Nel 1886 il paese divenne colonia francese; fu unito al Congo francese due anni dopo e all’Africa equatoriale francese nel 1910. Nel 1946 venne annessa al suo territorio la ricca zona mineraria dell’Alto Ogooué. Nel 1958 divenne repubblica nell’ambito della Comunità francese, ottenendo la piena indipendenza nel 1960 sotto la presidenza di Léon M’Ba, che nel 1946 aveva fondato il Blocco democratico gabonese (BDG). Questi avviò il paese verso il monopartitismo e il dominio personale, dichiarando fuori legge l’Unione democratica e sociale gabonese (UDSG), sciogliendo l’Assemblea nazionale e cumulando le cariche di presidente e capo del governo. Destituito nel febbraio 1964 da un colpo di stato militare guidato da esponenti dell’UDSG, M’Ba poté riprendere il potere grazie all’intervento francese. Rieletto nel marzo 1967, alla sua morte, avvenuta un mese dopo, fu sostituito dal vicepresidente Omar Bongo leader del Partito democratico gabonese (PDG). Rieletto nel 1979 e nel 1986, Bongo cercò di potenziare l’economia soprattutto attraverso lo sfruttamento delle risorse minerarie (uranio, manganese) e dei giacimenti petroliferi, che non riuscì tuttavia ad affrancarlo dalla dipendenza dai capitali e dalla tecnologia dei paesi occidentali. Un processo di relativa democratizzazione fu allora avviato con la riforma della costituzione (maggio 1990), l’introduzione del pluripartitismo e la nomina a primo ministro di Casimir Oyé-Mba. I successivi contrasti con Bongo, la sempre meno tollerata ingerenza francese, l’annullamento per brogli delle elezioni del settembre 1990 e, infine, il boicottaggio da parte delle opposizioni determinarono tuttavia la caduta di Oyé-Mba nel giugno 1991. Le elezioni multipartitiche del 1993 e del 1998 riconfermarono al potere, nonostante i sospetti di brogli, Bongo, il cui governo autoritario provocò nel 1999 vaste agitazione studentesche, che furono duramente represse. Un emendamento della costituzione nel 2003 permise a Bongo di ricandidarsi nelle successive elezioni del 2005. Dopo la sua morte nel 2009 fu sostituito da interim da Rose Rogombé. Le successive elezioni, svoltesi nell’estate dello stesso anno, furono vinte dal figlio, Ali Ben Bongo, candidato del PDG.