Franco Bahamonde, Francisco

(El Ferrol 1892, † Madrid 1975). Generale e uomo politico spagnolo. Dopo aver comandato la Legione straniera spagnola in Marocco, nel 1934 fu nominato capo di stato maggiore dal governo di destra. In quello stesso anno diresse la sanguinosa repressione dell’insurrezione dei minatori delle Asturie. La vittoria elettorale del Fronte popolare nel febbraio del 1936 lo vide su posizioni accesamente avverse. Il nuovo governo lo inviò come governatore nelle isole Canarie. Scoppiata nel luglio 1936 la guerra civile, Franco entrò a far parte della giunta militare golpista antirepubblicana e guidò una spedizione di truppe marocchine in Spagna. In ottobre divenne il capo del governo insurrezionale. L’anno seguente fu l’artefice della riorganizzazione delle forze politiche nemiche della repubblica e della loro fusione nella Falange. Nel 1939, grazie anche all’aiuto determinante della Germania nazista, dell’Italia fascista e della chiesa cattolica e agli effetti della politica di neutralità anglo-francese, che giocò nettamente a sfavore della repubblica, i nazionalisti di Franco ottennero la vittoria. Attuata una durissima repressione contro i repubblicani, il caudillo, capo del governo e dello stato, riorganizzò lo stato secondo criteri autoritari che si ispiravano al corporativismo fascista e cattolico. Scoppiata la seconda guerra mondiale, Franco diede un attivo appoggio politico alle potenze dell’Asse, inviando anche truppe costituite da volontari sul fronte russo; ma, superate le esitazioni iniziali, decise di tenere la Spagna su posizioni di neutralità, tanto più in seguito alle prime grandi sconfitte italo-tedesche nel 1942. Finita la seconda guerra mondiale, la Spagna franchista beneficiò degli effetti della guerra fredda, stabilendo buone relazioni con le potenze occidentali, in quanto considerata una baluardo dell’anticomunismo. Il ruolo della Falange venne notevolmente ridimensionato. Nel 1947 Franco, dopo avere nel 1942 concesso la costituzione delle Cortes, organo rappresentativo sotto stretto controllo del regime dittatoriale, ristabilì la monarchia, esercitando la posizione di reggente. A partire dagli anni Sessanta la Spagna conobbe un rilevante processo di modernizzazione economica, la quale favorì un allentamento dei caratteri più rigidamente autoritari del regime. Un importante riconoscimento internazionale, dovuto all’appoggio statunitense, fu l’ammissione della Spagna all’ONU nel 1955. Un problema interno molto grave fu lo sviluppo dell’opposizione basca, che assunse caratteri terroristici. Nel 1973 Franco, intendendo separare le funzioni di capo dello stato e del governo, nominò primo ministro Luis Carrero Blanco, che venne però assassinato pochi mesi dopo dai terroristi baschi. Nel 1969 il caudillo aveva intanto nominato erede al trono il principe di Borbone Juan Carlos, il quale, dopo la morte di Franco nel 1975, ebbe un ruolo di primo piano nella trasformazione della Spagna in senso democratico.