francescani

Ordine religioso mendicante. Francescani sono i tre ordini direttamente fondati da Francesco d’Assisi (1182-1226), cioè i frati minori, le clarisse (con la collaborazione di Chiara d’Assisi) e i terziari (laici), e le loro diramazioni, frutto di una storia complessa e tormentata. Leone XIII (1897) stabilì la suddivisione dell’ordine in frati minori, conventuali e cappuccini. L’ordine dei frati minori, così chiamato per la scelta dell’umiltà (minori erano detti i popolani), sorse nel 1208, in un periodo di diffusione delle eresie e delle critiche alla mondanità della chiesa. Fu un riuscito tentativo di coniugare l’istanza pauperistica, tipica di tante esperienze ereticali, con la fedeltà alla chiesa. Autorizzato oralmente da Innocenzo III nel 1210, l’ordine ricevette approvazione ufficiale da Onorio III nel 1223. Espressione della nuova civiltà comunale, i francescani, a differenza degli ordini monastici del passato, non si appartarono in monasteri lontani dalla vita pubblica, ma scelsero la predicazione itinerante a continuo contatto con il popolo. La predicazione francescana risultò efficace, più che per la dottrina, per l’esempio di povertà e di carità offerto dalla loro vita. I francescani, comunque, esercitarono anche un’intensa attività speculativa, che trovò espressione in filosofi come Bonaventura da Bagnoregio e nella scuola francescana di Oxford. La “regola bollata” prevedeva un frugale sostentamento fondato su elemosine o sul lavoro e imponeva la povertà non soltanto ai singoli, ma all’ordine nel suo complesso. L’austerità della regola fu messa in discussione dopo la morte di Francesco. L’ordine si divise tra spirituali (o zelanti, o fraticelli), sostenitori di un’interpretazione letterale e rigorosa della regola, e conventuali, più moderati, che intendevano la povertà assoluta impegnativa per i singoli, ma ammettevano la possibilità dell’ordine di disporre di propri beni. Spirituale fu il poeta Jacopone da Todi. La chiesa si pronunciò, con Giovanni XXII (1317), a favore dei conventuali, spingendo molti spirituali in direzione dell’eresia (fraticelli eretici). Alla regola francescana si ispirarono, nei secoli, numerosi nuovi movimenti (celestini, narbonesi, osservanti, alcantarini). Nel 1517 Leone X cercò di ricondurre a unità il francescanesimo intorno alla riforma degli osservanti, rigorosa nell’applicazione della regola. Concedette, comunque, l’autonomia ai conventuali, non disposti a rinunciare ai beni delle proprie comunità. Nell’età della Controriforma, Matteo da Bascio fondò il movimento dei cappuccini (1525), eremiti predicatori particolarmente fedeli alla “prima regola” di S. Francesco. Oggi il movimento francescano è attivamente impegnato sui temi della pace, dell’ambientalismo e della solidarietà sociale.