Foscolo, Ugo

(Zacinto, 1778, † Turnham Green, Londra, 1827). Poeta e scrittore italiano. Considerato unanimemente il massimo autore del neoclassicismo in Italia e tuttavia sensibile alle suggestioni protoromantiche d’oltralpe, fu una figura emblematica di intellettuale impegnato. Da giovane visse direttamente il dramma di Venezia, dopo Campoformio (1797) non più indipendente e ridotta a provincia dell’impero asburgico, subendo come molti coetanei il fascino ambiguo di Napoleone. Militò a lungo come ufficiale nell’esercito filofrancese (1799-1806). In seguitò tentò con poca fortuna la strada dell’insegnamento universitario (Pavia, 1808-1809), ma soprattutto frequentò con successo i salotti più esclusivi dell’aristocrazia veneziana, milanese e fiorentina. Nel 1814, al ritorno degli austriaci dopo l’abdicazione di Napoleone, scelse l’esilio prima in Svizzera e poi in Inghilterra fino alla morte. La sua opera, molto varia e composita, esercitò un enorme fascino sulla cultura romantica successiva che vide in lui un maestro d’eroismo e italianità. Soprattutto il romanzo Le ultime lettere di Jacopo Ortis e il carme Dei Sepolcri vennero considerati dalla critica ottocentesca come espressione di patriottismo e di altri valori quali la libertà individuale e l’indipendenza nazionale. Foscolo rappresentò così una lettura d’elezione per molti spiriti risorgimentali, da Mazzini a De Sanctis.