Fischer, Joschka

(Gerabronn 1948, viv.). Uomo politico tedesco.
Sul finire degli anni Sessanta, si trasferì a Francoforte, dove, militando nel gruppo “Lotta rivoluzionaria” ed entrando in stretti rapporti con Daniel Cohn-Bendit, prese parte al movimento studentesco tedesco. Nel 1982 aderì ai Grünen e l’anno successivo, al culmine della protesta contro l’installazione di impianti missilistici statunitensi nella Germania federale, fu eletto primo deputato verde al Bundestag, distinguendosi per le sue accese polemiche nei confronti del governo e per le sue battaglie in favore del ritiro della Germania dalla NATO, della chiusura delle centrali nucleari e della riduzione della settimana lavorativa. Negli anni seguenti, la sua fazione, quella dei cosiddetti “realisti” (Realo), ingaggiò uno scontro contro la fazione dei cosiddetti “fondamentalisti” (Fundi) in vista di un cambiamento strutturale delle strategie politiche del partito. L’abbandono della posizioni più intransigenti permise al partito di superare il 7% dei consensi nelle elezioni del 1994. Nel 1998 guidò il partito verso una nuova affermazione elettorale, all’indomani della quale i Grünen entrarono a far parte del governo come partner di minoranza della coalizione guidata dai socialdemocratici di G. Schröder. Nello stesso anno Fischer assunse l’incarico di Ministro degli esteri e di vicecancelliere. Si distinse per un deciso rinnovamento della politica estera tedesca, che si tradusse nella partecipazione della Germania alle operazioni militari in Kosovo (1999) e in Afghanistan (2001). Nel 2002 fu nominato leader del partito, dal quale però si dimise all’indomani della sconfitta elettorale del 2005.
[Federico Trocini]