Federico Guglielmo IV

(Kölln, Berlino, 1795, † Potsdam 1861). Re di Prussia dal 1840 al 1861. Figlio di Federico Guglielmo III, fu notevolmente segnato dalla partecipazione alla guerra di liberazione contro Napoleone Bonaparte (1813-15), durante la quale subì la profonda e duratura influenza del Romanticismo. Già prima di accedere al trono manifestò apertamente la sua avversione non solo per la rivoluzione, ma anche per il liberalismo e il costituzionalismo, e la sua accettazione del primato politico e culturale, in quanto sancito dalla storia, dell’impero asburgico nel mondo di lingua tedesca. Divenuto re, deluse presto le speranze suscitate da alcune caute aperture rispetto al regno del padre; le sue esitazioni e il rifiuto finale (1847) di concedere più ampie prerogative a una dieta riunita, composta dai membri (nobili, borghesi e ceti rurali) delle assemblee provinciali, suscitarono diffusi malumori. La crisi costituzionale che ne derivò fu acuita dalla propagazione in Germania della rivoluzione parigina del febbraio 1848, che pose allo stesso tempo la questione dell’unità nazionale. Di fronte agli eventi rivoluzionari di Berlino, Federico Guglielmo IV fu indotto a concedere una costituzione liberale moderata, ispirata a quella belga, e a convocare un’assemblea nazionale prussiana, che peraltro sciolse senza resistenze nel dicembre 1848. Nell’aprile 1849 rifiutò la corona imperiale offertagli dall’Assemblea nazionale di Francoforte, rendendo così nullo anche il progetto di costituzione da questa stilato. Il suo progetto di un’unione piccolo-tedesca guidata dalla Prussia, sempre sotto l’egemonia austriaca, fallì per l’opposizione di Austria e Russia (1850). Nell’ultimo decennio accentuò i tratti conservatori, quando non reazionari, del suo regno. Oltre a rafforzare il proprio governo personale, rimodellò la costituzione del 1848 con l’introduzione del suffragio diviso in tre classi su base censitaria, il ripristino delle assemblee provinciali e distrettuali e la trasformazione della Camera Alta in una Camera dei Signori dominata dai proprietari fondiari aristocratici (nel suo testamento politico raccomandò ai suoi successori di non riconoscere la costituzione prussiana). Nel 1857 fu vittima di un colpo apoplettico, e dal 1858 alla sua morte regnò come reggente il fratello Guglielmo, il futuro re Guglielmo I.