febronianesimo

Dottrina ecclesiologica delineata nel trattato De Statu praesenti Ecclesiae et legitima Potestate Romani Pontifici (1763) pubblicato dal vescovo tedesco J. N. von Hontheim sotto lo pseudonimo di Iustinus Febronius. Nel De Statu si proponeva di attenuare e limitare diritti e prerogative della Santa Sede; si affermava che il potere ecclesiastico risiede nella totalità dei fedeli; si proclamava che la chiesa non costituisce una istituzione monarchica. Il primato e l’infallibilità erano assegnati ai concili generali, e si dichiarava legittimo l’intervento delle autorità civili contro il pontefice. Nel 1764 l’opera fu messa all’Indice da papa Clemente XIII, ma intanto fu ristampata e tradotta in francese, tedesco, italiano e portoghese. Affine alle tendenze conciliari del XV secolo, il febronianesimo fu fatto proprio dalle corti secolari impegnate a limitare le tradizionali prerogative ecclesiastiche (giurisdizionalismo).