epidemia

Si dice “epidemia” l’insorgenza improvvisa e simultanea di una malattia che si diffonde rapidamente su larga scala, in un territorio più o meno vasto e la sua susseguente estinzione dopo una durata più o meno lunga. Allorché il territorio colpito è poco esteso si adotta l’espressione “focolaio epidemico”; quando invece sono colpiti parecchi paesi di uno o più continenti si usa la parola “pandemia”. Nel mondo greco-romano l’origine delle epidemie fu attribuita a miasmi. A tale dottrina – l’“idea miasmatica” – fu contrapposta l’“idea contagionistica”, sorta nelle più antiche civiltà orientali e affermatasi con vigore in Europa nel medioevo. L’“era microbiologica” soppiantò infine ogni precedente tentativo di spiegazione: con L. Spallanzani, L. Pasteur, R. Koch e altri, si riconobbe nei microrganismi la causa dei contagi. La storia demografica del mondo (popolazione) è stata profondamente segnata dalle crisi di mortalità conseguenti alle epidemie. Le epidemie che hanno maggiormente colpito l’umanità e che in genere si ricordano sono quelle dovute alla peste, al colera, al tifo petecchiale, al vaiolo; tra esse, quella che produsse le maggiori catastrofi demografiche fu indubbiamente la peste. L’Antico Testamento contiene numerosi accenni alla peste: ne ricordiamo due. La peste compare tra le “piaghe” inflitte dal Dio di Mosè all’Egitto e decimò i filistei quando si impadronirono dell’Arca dell’alleanza. La Grecia ricorda la peste di Atene raccontata da Tucidide (430 a.C.), e l’impero romano volgeva quasi alla fine quando, sotto l’imperatore Giustiniano, nel 542 scoppiò una terribile epidemia durata a fasi alterne fino al 570. Tutta l’Europa fu poi sconvolta a varie riprese dalla peste tra la metà del Trecento e la metà del Seicento (celebre e particolarmente efferata fu la peste nera del 1347-51). Ad essa subentrò il tifo petecchiale, a sua volta scomparso solo nei primi anni del XIX secolo. Il secolo XVIII si ricorda per la recrudescenza del vaiolo, vinto anch’esso nell’Ottocento. Sempre nell’Ottocento il colera e la tubercolosi diedero luogo a crisi ricorrenti e letali, così come avvenne poi con la spagnola alla fine della prima guerra mondiale. L’Europa non fu il solo continente segnato dalle epidemie. Furono colpite anche l’Africa, l’Asia minore, la Siria, la Mesopotamia, l’Iran e l’Asia centrale. Quanto alla Cina, essa è stata regolarmente soggetta a crisi epidemiche di natura spesso indeterminata.