Enrico VII Tudor

(Pembroke Castle, Galles, 1457, † Richmond, Surrey, 1509). Re d’Inghilterra dal 1485 al 1509. Figlio di Edmondo Tudor e di Margherita di Beaufort, lontanamente imparentato coi Lancaster, Enrico non poteva vantare titoli dinastici forti. In esilio sotto gli York, nel 1485 ritornò in Inghilterra alla testa di un esercito e nell’agosto sconfisse e uccise Riccardo III a Bosworth, facendosi acclamare re. Il parlamento ne ratificò l’elezione nel novembre dello stesso anno. Enrico mise così fine alla guerra delle Due Rose e diede inizio alla dinastia Tudor. Date le modalità della sua ascesa al potere Enrico governò in modo quasi assoluto. Fu però un sovrano pacificatore e, dotato di qualità diplomatiche e politiche superiori, fu in grado di riorganizzare un regno profondamente in crisi per le conseguenze della guerra civile. Nel 1486 sposò Elisabetta di York, figlia di Edoardo IV, al fine di congiungere le parti rivali. Ciò nonostante per dieci anni dovette contrastare sollevazioni e congiure tessute da veri e falsi pretendenti al trono. Da ricordare le rivolte di Lambert Simnel nel 1487 e di Perkin Warbek nel 1492 (conclusa con la sua esecuzione nel 1499). Consolidato il regno anche sul piano economico e amministrativo, Enrico si lanciò in una serie di fruttuose iniziative di politica estera e marinara (nel 1497 promosse la spedizione dei fratelli Caboto), stringendo accordi con la lega anseatica e coi Paesi Bassi. Con un’accorta politica dinastica rinsaldò in funzione antifrancese i vincoli con la Spagna, facendo sposare il figlio Arturo con la figlia dei sovrani spagnoli, Caterina d’Aragona; infine pose le basi dell’unificazione delle corone britanniche dando in moglie la propria figlia Margherita a Giacomo IV di Scozia.