Engels, Friedrich

(Barmen, Wuppertal, 1820, † Londra 1895). Filosofo e uomo politico tedesco. Figlio di un industriale tessile, la sua formazione fu caratterizzata da interessi filosofici, che lo spinsero ad aderire all’ateismo di Feuerbach. Da un soggiorno di lavoro in Inghilterra, dove entrò in contatto con i socialisti owenisti e i cartisti, conobbe le terribili condizioni di vita degli operai (da lui descritte ne La condizione della classe operaia in Inghilterra, 1845). Decisivo fu poi, nel 1844, l’incontro con Marx, di cui divenne strettissimo amico e collaboratore. Coautore del Manifesto del partito comunista (1848), fino al 1849 fu attivo insieme a Marx tra Bruxelles, Londra e Parigi come organizzatore di associazioni operaie; nello stesso anno partecipò all’insurrezione del Baden. Dal 1850, tornato nell’azienda di famiglia a Manchester, iniziò un’intensa attività pubblicistica e scientifica come studioso di questioni militari, di politica internazionale e interna (il bonapartismo francese e prussiano); partecipò inoltre con Marx alla fondazione della Prima Internazionale e del partito operaio marxista in Germania (1869). Dal 1870, stabilitosi a Londra, fu intensamente impegnato sul piano pratico e teorico per risolvere i crescenti problemi del movimento operaio tedesco e internazionale, nonché nella stesura delle sue maggiori opere teoriche: l’Anti-Dühring (1877-78), in cui rivendicò il valore scientifico della concezione materialistica della storia; la Dialettica della natura (1873-83), un’opera controversa in cui applicò la dialettica hegeliana in una prospettiva positivistica e materialistica; e L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato (1884), in cui esaminò la relazione tra lo sviluppo storico delle istituzioni sociali e quello dei rapporti di lavoro e di parentela. Dopo la morte di Marx (1883), si dedicò a una febbrile attività di (ri)pubblicazione degli scritti dell’amico (cui aggiunse spesso importanti introduzioni teoriche), e alla preparazione della pubblicazione del II e III volume del Capitale. Nei suoi ultimi anni fu inoltre un fondamentale punto di riferimento per i partiti socialisti (soprattutto quello tedesco) e per la Seconda Internazionale.