energia

Ogni forma di produzione, anche la più semplice, si avvale dell’utilizzo di una fonte di energia, indispensabile a operare la trasformazione della materia da parte dell’uomo. Nella storia dell’umanità le forme fondamentali dell’organizzazione economica e sociale sono state fortemente condizionate dalla capacità dell’uomo di adattare le tecniche alle fonti di energia disponibili. D’altro canto, fonti di energia ben conosciute e disponibili da tempo sono diventate un fattore storico significativo nel momento in cui lo sviluppo tecnico e scientifico ne ha reso possibile un utilizzo sistematico. Lo studio dell’evoluzione delle fonti di energia è quindi essenzialmente legato all’analisi dell’interazione tra cultura umana e mondo naturale. Storicamente è rilevabile che le trasformazioni nella capacità di utilizzare fonti di energia si concentrarono in periodi storici relativamente brevi e in ambiti produttivi ristretti, per diffondersi più ampiamente in seguito. Dalla rivoluzione neolitica fino al XVIII secolo, le fonti di energia fondamentali furono la forza muscolare dell’uomo e degli animali domestici e, limitatamente al riscaldamento degli ambienti, il fuoco di legna. La vitalità economica della schiavitù sino a tempi relativamente recenti si spiega con la sua natura di fonte di energia facilmente rinnovabile ed economica. Nell’antichità le applicazioni di energia non animale furono limitate a settori specifici: la forza del vento (energia eolica) fu utilizzata per la navigazione, ma non scomparvero le navi azionate da rematori; i romani conoscevano i mulini ad acqua, ma preferivano quelli azionati a braccia. Un uso più ergonomico della forza animale e idraulica fu introdotto in Europa dopo il Mille: il giogo dei cavalli da tiro fu portato sulle spalle migliorandone il rendimento, si diffusero i mulini ad acqua e poi, alla fine del medioevo, quelli a vento. L’utilizzo dell’energia idraulica come forza motrice fu avviato all’inizio dell’età moderna in campi specifici come la torcitura dei filati, l’azionamento di mantici e magli nelle fucine e la frantumazione dei metalli. La prima trasformazione fondamentale si ebbe tuttavia alla fine del Settecento, in seguito alla rivoluzione industriale. L’invenzione della macchina a vapore permise la produzione di energia facilmente applicabile al funzionamento di macchine, inizialmente soprattutto nell’industria tessile ed estrattiva in Inghilterra, e rinnovò radicalmente la struttura dei trasporti; la sostituzione del carbone coke al carbone di legna per il trattamento dei minerali, in particolare del ferro, sottrasse i sistemi economici europei alla dipendenza dal legno, la cui scarsità ne aveva reso il costo estremamente oneroso. Il carbone coke rappresentò per tutto il XIX secolo la fonte di energia che meglio si confaceva alle innovazioni tecniche in corso di elaborazione e il suo utilizzo sistematico determinò una profonda trasformazione sociale nei singoli stati e nei rapporti internazionali. La seconda trasformazione si ebbe nella seconda metà del XIX secolo con l’utilizzo del gas per l’illuminazione, dell’energia elettrica prodotta da centrali sia idrauliche sia a combustibile e del petrolio, che nel corso del XX secolo è diventato la fonte di energia principale in tutto il mondo. Fondamentali sono le implicazioni politiche connesse a queste forme di energia. Mentre infatti l’energia elettrica è per natura facilmente trasportabile e producibile su larga scala, il petrolio è localizzato solo in alcune aree del pianeta ed è difficilmente trasportabile: il controllo delle zone di produzione e delle vie di trasporto ha segnato quindi in profondità la storia degli ultimi decenni. Dopo la seconda guerra mondiale si sono aggiunti come fonti di energia il gas naturale e la reazione atomica controllata. In considerazione delle risorse naturali limitate rappresentate dal carbone, dal gas naturale e dal petrolio, la comunità scientifica internazionale si è orientata negli ultimi anni a studiare la possibilità di utilizzare in modo economicamente vantaggioso le fonti di energia rinnovabili e non inquinanti quali l’energia solare, geotermica ed eolica. [Edoardo Tortarolo ]