Eltsin, Boris Nikolaevic

(Sverdlovsk 1931, † Mosca 2007). Uomo politico russo. Presidente della Russia dal 1991 al 1999. Ingegnere, aderì al Partito comunista sovietico nel 1961. Membro del Soviet supremo nel 1974, nel 1976 fu eletto segretario della regione di Sverdlovsk, e nel 1981 entrò nel comitato centrale del PCUS. Nel 1985, chiamato a Mosca da Gorbacëv per il suo orientamento riformista, divenne primo segretario dell’organizzazione del partito di Mosca; ma nel 1987 fu allontanato dallo stesso Gorbacëv. Grazie alla sua grande popolarità, non priva di toni demagogici, come campione della “democrazia”, fu eletto nel 1989 al parlamento russo, del quale divenne presidente nel 1990, contro i desideri di Gorbacëv. Eletto presidente della repubblica russa nel giugno 1991, la sua popolarità aumentò ulteriormente nell’agosto, quando contribuì a reprimere un tentativo di colpo di stato da parte dei nostalgici comunisti. Ottenuti dal parlamento poteri straordinari, fu tra gli artefici della dissoluzione dell’URSS e della creazione della Comunità degli Stati Indipendenti (dicembre 1991), costringendo così Gorbacëv alle dimissioni. In seguito dovette fronteggiare numerosi seri problemi, come la grave crisi economica (rafforzata dalla liberalizzazione dei prezzi da lui avviata nel 1992), un serio conflitto con il parlamento a maggioranza comunista, che risolse con un intervento militare (1993), la “sporca guerra” contro le spinte autonomiste della repubblica di Cecenia (1994-96), contrasti di competenze con il governo (1995). Fu rieletto presidente nel giugno 1996, in un clima di grande incertezza politica ed economica. Gravemente malato, al centro di diversi scandali, di fatto ormai incapace di assicurare una solida leadership al paese, si dimise dall’incarico nel dicembre del 1999. Gli subentrò Vladimir Putin, che gli garantì una costante immunità nei confronti delle accuse di corruzione a suo carico.