Einstein, Albert

(Ulm 1879, † Princeton, New Jersey, 1955). Fisico tedesco. Premio Nobel nel 1922. Formulò nel 1905 la teoria della relatività speciale o ristretta e pubblicò nel 1916 I fondamenti della teoria della relatività generale. Affermò che tempo e spazio sono inevitabilmente relativi ai sistemi di riferimento, per cui gli stessi fenomeni possono apparire simultanei o consecutivi a due osservatori diversi. Smantellò così la radicata credenza in un moto assoluto e l’immagine di un mondo geometricamente euclideo, individuando nella geometria non-euclidea di Riemann uno strumento più adeguato alla descrizione dell’universo fisico e sovvertendo i cardini della fisica classica, newtoniana e meccanicistica. Quando in Germania si affermò il nazismo (1933), emigrò negli Stati Uniti per via della propria origine ebraica. La teoria della relatività fu bollata dal regime di Hitler come tipica degenerazione mentale ebraica. Pacifista convinto, Einstein si batté con energia contro l’uso bellico delle scoperte scientifiche, in particolare contro l’impiego militare dell’energia atomica. Fu peraltro proprio il suo timore che la Germania nazista potesse avviare esperimenti nucleari a scopi bellici – espresso in una celebre lettera al presidente Roosevelt – a stimolare negli USA il progetto Manhattan e, quindi, la costruzione della prima bomba atomica. La teoria della relatività, evento scientifico tra i più significativi del XX secolo, influenzò e suggestionò in varia forma l’intera vita culturale successiva.