dumping

Strategia economica adottata da numerose imprese, consistente nel vendere i prodotti all’estero a prezzi molto bassi, talvolta addirittura sottocosto, per conquistare nuove aree di mercato ed eliminare ogni concorrenza. I minori profitti all’estero sono compensati da una politica di prezzi elevati sul mercato interno, spesso protetto da dazi doganali. Praticato su larga scala a partire dalla seconda rivoluzione industriale negli ultimi decenni dell’Ottocento, il dumping incontrò crescenti resistenze e provocò forme di difesa mediante l’istituzione di dazi compensativi. Il Kennedy Round (1963) formulò un codice antidumping. Si chiama “dumping sociale” la politica, attualmente diffusa, che fonda la ricerca della competitività dei prezzi sulla riduzione dei costi sociali delle imprese (contributi fiscali, pensionistici, ecc.) e del costo del lavoro, attraverso l’intensificazione dello sfruttamento della manodopera.