donatismo

Eresia scismatica diffusa in Africa settentrionale a partire dal IV secolo. Nel donatismo il tradizionalismo teologico della chiesa africana (che aveva le sue radici nelle opere di Cipriano e Tertulliano) si unì alla protesta dei contadini contro l’esoso fiscalismo dell’imperatore Diocleziano. Lo scisma (312) fu promosso dall’ala rigorista del cristianesimo africano, ostile a un compromesso con il potere imperiale, ed ebbe in Donato il Grande il suo rappresentante più prestigioso. I donatisti consideravano la chiesa una società di santi e affermavano che la validità dei sacramenti dipendeva dalla dignità personale del ministro. Una tesi, questa, che minava le radici stesse della chiesa in quanto istituzione di salvezza. La grande reazione ortodossa contro il donatismo si ebbe all’inizio del V secolo per opera di Agostino di Ippona, e fu sancita dalla conferenza di Cartagine del 411 e dal concilio di Arles del 431. Il donatismo tramontò con le successive invasioni dei vandali, dei bizantini e degli arabi, che segnarono il declino dello stesso cristianesimo africano.