Di Pietro, Antonio

(Montenero di Bisaccia, Molise, 1950, viv.). Magistrato e uomo politico italiano. Dopo il compimento degli studi in legge, nei primi anni Ottanta entrò nell’amministrazione giudiziaria con funzione di sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Bergamo. Assunto successivamente l’incarico di pubblico ministero all’interno del pool milanese di “mani pulite”, svolse un ruolo determinante all’epoca di “tangentopoli”, acquisendo presto grande popolarità a livello nazionale. Dimessosi nel 1994 dalla magistratura, due anni dopo entrò in politica, ricoprendo, sotto il primo governo Prodi, l’incarico di ministro dei lavori pubblici. Nel 1998 fondò un proprio partito, Italia dei valori, che nelle elezioni europee del 1999 ottenne un inatteso successo, raccogliendo il 7,7% dei consensi e conquistando sette seggi. Dopo il mancato accordo con la coalizione di centrosinistra – l’Ulivo – nel 2001, nelle successive elezioni politiche del 2006 aderì all’Unione, entrando a far parte del secondo governo Prodi in qualità di ministro delle infrastrutture. Nel 2008 il suo partito, alleato del Partito democratico (PD), conseguì una nuova importante affermazione elettorale raccogliendo oltre il 4% dei consensi. Dai banchi dell’opposizione, si distinse negli anni seguenti per la polemica nei confronti del governo Berlusconi e soprattutto le frequenti prese di posizione in materia di giustizia e legalità. All’indomani della formazione del governo di Mario Monti, assunse nei confronti di quest’ultimo un atteggiamento ambiguo, spesso tradottosi in aperta polemica in particolare per quanto riguarda i provvedimenti di materia economica.
Divenuto oggetto di contestazioni all’interno del partito, nel febbraio 2013 si dimise dalla presidenza dell’Italia dei valori e, in occasione delle concomitanti elezioni politiche, appoggiò la lista dell’ex magistrato antimafia Antonio Ingroia, Rivoluzione civile.