Cromwell, Oliver

(Huntingdon 1599, † Londra 1658). Uomo politico inglese, È la figura centrale della prima rivoluzione inglese e dell’unica esperienza repubblicana (1649-60) della storia britannica. Il suo contributo fu determinante per la liquidazione dell’assolutismo degli Stuart e l’elevazione del potere del parlamento, al cui interno si consolidò – sotto il predominio dell’esercito – l’egemonia di due classi sociali: la borghesia delle città e la piccola nobiltà di campagna (gentry). La vita di Cromwell fu nettamente divisa in due parti dalla sua conversione al calvinismo nel 1638. Membro della gentry, istruito al Sidney Sussex College, sposò nel 1620 Elisabeth Bourchier, figlia di un ricco mercante londinese, dalla quale ebbe otto figli. Dopo una prima esperienza di parlamentare nel 1628, passò attraverso un’acuta crisi spirituale e religiosa, al termine della quale, nel 1638, poté affermare d’esser giunto dal dubbio alla certezza della sua missione divenendo fervente puritano e oppositore della politica di Carlo I. Nel 1640 fu di nuovo in parlamento, in rappresentanza di Cambridge, e si distinse tra i capi della resistenza all’assolutismo monarchico, concentrando poi la sua attenzione sulla riforma dell’esercito, che culminò nel 1644 – in piena guerra civile – nella Self-Denying Ordinance, l’atto parlamentare che prevedeva la rinuncia volontaria da parte dei vecchi capi militari ai propri gradi: fu questa la premessa per la costruzione del New Model Army, il nuovo esercito nazionale organizzato centralmente che sostituì le vecchie armate di stampo semifeudale. Dal 1640 Cromwell sviluppò i temi politici fondamentali dell’opposizione antimonarchica: in primo luogo la denuncia della corruzione di corte, delle debolezze filopapiste e della gerarchizzazione episcopale delle esperienze protestanti puritane. Non meno importante fu la contestazione dei tentativi, metodicamente perpetrati da Carlo I, di imporre esplicitamente o con sotterfugi nuove tasse senza la consultazione e il consenso del parlamento. Altrettanto vigorosa la sua proposta di una più energica politica estera, soprattutto in difesa dei paesi e delle popolazioni protestanti coinvolte nell’ultima fase della guerra dei Trent’anni (1618-48). L’ascesa di Cromwell al vertice della dirigenza rivoluzionaria avvenne soprattutto grazie alla sua abilità di condottiero alla testa del reparto di cavalleria degli ironsides (“fianchi di ferro”), l’embrione del nuovo esercito parlamentare delle “teste rotonde”, opposto ai “cavalieri” realisti, grazie al quale vinse a Marston Moor (1644) e a Naseby (1645). Nel secondo quinquennio rivoluzionario Cromwell mise in luce le sue capacità tattiche, favorendo le spinte radicali dei livellatori contro le esitazioni e le prudenze dei più moderati. Al tempo stesso sconfessò le ali più estreme dei riformatori sociali, al fine di condurre il corso rivoluzionario in un alveo di realismo politico (perciò Lilburne lo accusò nel 1648 di apostasia). Intanto continuò a vincere contro i sostenitori di Carlo, come gli scozzesi, sconfitti a Preston nel 1648. Furono proprio questi a riconsegnare il re che, condotto prigioniero a Londra, fu – per volere di Cromwell – processato dal parlamento e decapitato nel 1649. Istituita la repubblica, Cromwell sottomise in pochi anni la Scozia e l’Irlanda. Nel 1651 fece emanare dal Trump Parliament – il “troncone di parlamento” sopravvissuto all’epurazione del 1649 – l’Atto di Navigazione, con cui diede l’avvio a un’energica politica estera marinara che si ricollegava alla tradizione di Elisabetta I e che sfociò nella prima guerra anglo-olandese (1652-54). Sciolto il Trump Parliament e assunto il titolo di Lord Protettore (1653), Cromwell si sforzò inutilmente di creare un quadro istituzionale stabile attraverso la convocazione, nel 1654 e nel 1656, di due parlamenti postrivoluzionari che si dimostrarono incapaci di sanzionare un rinnovato equilibrio sociale. Tra i nodi maggiori si evidenziò allora il problema della smobilitazione e del ruolo dell’esercito rivoluzionario. Liquidati i residui istituti dell’assolutismo monarchico (privilegi, tribunali regi, ecc.) e stabilito un clima di severità puritana (che non escludeva una certa tolleranza religiosa, meno che per i cattolici), Cromwell promosse infine l’espansione imperialista e coloniale a spese della Spagna, grazie alla costruzione di una grande flotta con la quale nel 1655 fu conquistata Giamaica.