Cossiga, Francesco

(Sassari 1928, † Roma, 2010). Presidente della repubblica italiana (1985-1992). Democristiano, docente di diritto costituzionale, partecipò con numerosi incarichi alla vita politica e istituzionale italiana: fu parlamentare (dal 1958), sottosegretario alla Difesa, ministro degli Interni (1976-78) negli anni drammatici del terrorismo e del rapimento Moro (in occasione del quale rassegnò le dimissioni), presidente del Consiglio (1979-1980) e del Senato (1983-1985). Presidente della Repubblica dal 1985 al 1992, ricevette l’appellativo di “picconatore” per i frequenti interventi, soprattutto negli ultimi anni, volti a criticare i difetti della vita istituzionale e politica del paese e a promuoverne la riforma politica in senso presidenzialistico. In particolare, le critiche rivolte al Consiglio Superiore della Magistratura suscitarono forti polemiche sulla correttezza costituzionale del suo comportamento. Nel 1991 fu avanzata nei suoi confronti la richiesta di stato in messa di accusa per aver preso parte negli anni Sessanta alla formazione di Gladio, un’organizzazione clandestina in funzione anti-comunista, ma nel 1992 la Procura di Roma richiese l’archiviazione. Terminato il mandato presidenziale, Cossiga continuò un’intensa attività politica nell’intento, dopo il crollo della DC, di formare un’area di centro moderato e di favorire il passaggio dalla “prima” alla “seconda” repubblica. Nel 1998 fondò l’Unione Democratica per la Repubblica (UDR), che sostenne il governo D’Alema, confluendo poi nell’UDEUR di Clemente Mastella. Nel 2006 votò la fiducia al secondo governo Prodi e nel 2008 la fiducia al quarto governo Berlusconi. Ricoprì sino alla morte la carica di senatore a vita, svolgendo peraltro un’intensa attività giornalistica su numerosi quotidiani.