contadini

Insieme di coloro i quali traggono il sostentamento proprio e della propria famiglia dal fatto di possedere o controllare a vario titolo, di diritto o di fatto, una superficie limitata di terra che coltivano direttamente, da soli o con l’aiuto di coadiuvanti familiari e solo saltuariamente di lavoratori salariati, nonché gli strumenti di produzione, ricavandone prodotti agricoli destinati all’autoconsumo e/o al mercato. Gli addetti all’agricoltura hanno costituito fin dai tempi più antichi e in tutte le società agrarie il gruppo sociale più numeroso e al tempo stesso quello su cui è maggiormente gravato per secoli il peso di provvedere al soddisfacimento dei bisogni materiali dell’intera società. Tuttavia, la figura del contadino produttore libero nasce in Europa occidentale in tempi relativamente recenti e attraverso una lunga lotta, segnata da rivolte spesso sanguinose, per l’affrancamento dai limiti posti alla libertà personale dei ceti rurali e dagli obblighi di varia natura che si aggiunsero ai compensi in denaro, in natura o in prestazioni, dovuti come corrispettivo dello sfruttamento delle terre della nobiltà e del clero durante il feudalesimo. Questo processo, che iniziò nel XIII secolo ed ebbe fasi alterne nei diversi paesi in relazione a fattori economici, tecnologici, politici, demografici, si concluse tra il XVIII e il XIX secolo, e in alcuni casi anche oltre. Nelle società industriali – dove la percentuale dei contadini è andata drasticamente riducendosi – l’azienda agricola a conduzione familiare convive accanto alla grande azienda capitalistica a manodopera salariata e occupa quote variabili della popolazione attiva. Accomunati dalla funzione che svolgono nell’organizzazione sociale del lavoro e dal modo in cui ricavano il proprio reddito, i contadini si presentano in tutte le società divisi in tre grandi strati: i contadini ricchi, proprietari di un’estensione di terra sufficientemente grande e sufficientemente fertile, che possiedono strumenti materiali e culturali tali da consentire il raggiungimento di una produttività elevata e regolare e un alto tenore di vita; i contadini medi, proprietari o affittuari di una superficie di terra sufficiente a mantenere col proprio lavoro e con quello dei familiari un livello di vita decoroso; i contadini poveri, proprietari o affittuari di piccoli appezzamenti scarsamente produttivi e a bassissima produttività, che vivono ai limiti del livello di sussistenza.