comuneros, rivolta dei

Rivolta delle comunità cittadine della Castiglia contro il re di Spagna e imperatore Carlo V. Gli spagnoli, e particolarmente i castigliani, erano ostili al nuovo re e alla corte dei suoi consiglieri per la loro origine fiamminga e borgognona, che offendeva il nazionalismo iberico, e per la gravosità dei loro provvedimenti fiscali e amministrativi. Il timore dei castigliani era che il nuovo re, diventando anche imperatore (nel 1519), trascurasse gli interessi spagnoli o, peggio, utilizzasse risorse spagnole per risolvere i complessi problemi della sua politica imperiale. Particolarmente odiosa risultava agli iberici l’abitudine di Carlo di assegnare a persone straniere, nelle quali riponeva maggiore fiducia, ogni carica politica e ogni beneficio importante. In una lettera del 1521 i comuneros castigliani chiesero al re il rispetto dei diritti delle Cortes e delle autonomie dei comuni. Al rifiuto di Carlo V scoppiò la rivolta, guidata da Juan de Padilla. Iniziata a Toledo e Segovia, la ribellione si estese in tutta la Castiglia, coinvolgendo le maggiori città, tra le quali Madrid. Adriano di Utrecht, lo “straniero” cui Carlo aveva lasciato la reggenza spagnola per recarsi in Germania, fu cacciato dalla città di Valladolid. Carlo V, dall’estero, indicò di rispondere con un sapiente dosaggio di concessioni e di repressione militare. L’insurrezione, indebolita dal mancato appoggio dell’aristocrazia fondiaria – che temeva il radicalismo democratico di alcune richieste dei comuneros e riteneva sufficienti le concessioni promesse da Carlo V – fu soffocata nella battaglia di Villabar del 23 aprile 1521. Toledo fu l’ultima città ad arrendersi. Il nome “comuneros” fu ripreso nell’età della Restaurazione dalla società segreta spagnola, di indirizzo democratico, che il 1° gennaio 1820, guidata dal colonnello Rafael Riego, sollevò l’esercito contro il re Ferdinando VII per richiedere la costituzione di Cadice del 1812. Il moto, dopo il successo iniziale, fu represso dalle truppe francesi, inviate dalla Santa Alleanza, nella battaglia del Trocadero del 1823.