compagnie commerciali

Sebbene nel medioevo esistessero già compagnie di navigazione per i commerci di lunga distanza, tra le quali quelle delle repubbliche marinare italiane, col termine “compagnie commerciali” si fa generalmente riferimento a quelle istituite nei secoli XVI-XVIII dalle potenze atlantiche, soprattutto dall’Inghilterra, dall’Olanda e dalla Francia (anche altri stati, come il Portogallo, la Danimarca, la Svezia e, alla fine del XIX secolo, la Germania ebbero proprie compagnie commerciali, ma di minor importanza storica). In Inghilterra e Olanda sorsero per iniziativa e con capitali di privati, anche se i sovrani inglesi, a partire da Elisabetta I, ne favorirono la costituzione e l’attività. In Francia, invece, l’impulso alla loro costituzione scaturì dalla politica di potenza della monarchia, in particolare di Luigi XIV, e dalla politica economica mercantilistica di Colbert. Le compagnie commerciali, soprattutto inglesi, furono protagoniste della conquista europea delle colonie in America, Africa e Asia dopo il declino del colonialismo spagnolo e portoghese, e produssero la progressiva unificazione commerciale del mondo sotto il controllo e lo sfruttamento europeo (colonialismo). Dai sovrani ricevettero ampi privilegi sia commerciali (privative e diritti di monopolio), sia fiscali (esenzioni, immunità), sia politici (diritti di conquista e sovranità sulle colonie): per questo furono spesso definite compagnie privilegiate. Particolarmente importanti furono le Compagnie inglesi e olandesi delle Indie Orientali (Asia). La prima, fondata nel 1599 e ufficialmente riconosciuta dalla regina Elisabetta l’anno successivo, operò in Africa, a est del Capo di Buona Speranza, in Asia e nell’Oceano Pacifico. Si distinse in particolare nella settecentesca conquista dell’India. La seconda, sorta ad Amsterdam nel 1602, detenne nel XVII secolo l’egemonia commerciale nell’Oceano Indiano. Altre compagnie si occuparono dei commerci nelle Indie Occidentali (America), nei mari del Nord e Baltico, nel Mediterraneo, con l’Africa e con la Persia. Nel corso del XIX secolo e soprattutto nell’età dell’imperialismo esse vennero progressivamente soppresse e furono gli stati ad acquisire il controllo diretto degli imperi coloniali. In India, per esempio, la Compagnia delle Indie Orientali fu sostituita dall’amministrazione diretta del governo inglese nel 1858, in seguito alla rivolta dei sepoys.