Cola di Rienzo

(Roma 1313, † ivi 1354). Uomo politico romano. Notaio di umili origini, nel 1347 fu eletto “tribuno della repubblica romana”, nel periodo della residenza dei papi ad Avignone. Con il sostegno del vicario pontificio riformò l’amministrazione cittadina, attuando una politica antinobiliare. Esaltato dal mito della grandezza dell’antica Roma, elaborò un ambizioso progetto di unificazione dell’Italia centrale sotto una nuova autorità imperiale, che un’assemblea di laici avrebbe dovuto eleggere. Il disegno gli procurò l’ostilità del papa Clemente VI, che lo scomunicò, oltre che dei baroni locali e dei comuni. Costretto a fuggire dalla città, vi tornò nel 1354, inviato, insieme con il cardinale Albornoz, dal nuovo papa Innocenzo VI, per ripristinare l’autorità pontificia. Il suo governo autoritario e il forte fiscalismo gli alienarono la simpatia del popolo. Fu ucciso nello stesso anno in un tumulto popolare.