coalizione, guerre di

Nome dato alle guerre combattute dal 1792 al 1815 tra la Francia della rivoluzione e dell’impero, guidata militarmente e poi anche politicamente da Napoleone Bonaparte, e le altre potenze europee coalizzate in una serie di mutevoli alleanze. Vengono abitualmente definite anche, a partire dalla seconda fase della guerra della prima coalizione, “guerre napoleoniche”. La guerra della prima coalizione (1792-97) vide la partecipazione di Austria e Prussia (1792), Inghilterra, Olanda e Spagna (1793), Portogallo, Due Sicilie, Sardegna e stato pontificio. Dopo una fase iniziale di alterne fortune, essa prese una piega favorevole alla Francia (estate 1794). Dopo il ritiro di Prussia, Olanda e Spagna (1795), l’Austria fu cacciata dal nord Italia da Bonaparte (pace di Campoformio, 18 ottobre 1797). La Francia restò in possesso del Belgio, della Savoia e di Nizza, e creò degli stati satelliti nell’Italia nord-occidentale. Su istigazione dell’Inghilterra, ultima avversaria della Francia, nel 1798-99 si formò la seconda coalizione, con Russia, Turchia, Austria, Due Sicilie, Svezia e alcuni principi tedeschi. Dopo avere perso l’Italia (1799), la Francia raddrizzò le sue sorti con il ritorno di Bonaparte dalla sfortunata campagna d’Egitto (ottobre 1799) e la sua seconda campagna d’Italia (vittoria di Marengo, 14 giugno 1800). Sconfitta a Hohenlinden (3 dicembre 1800), l’Austria riconobbe alla Francia la riva sinistra del Reno e le cedette la quasi totalità dell’Italia (pace di Lunéville, 9 febbraio 1801). La Russia firmò il trattato di Parigi (8 ottobre 1801) e con la pace di Amiens (25 marzo 1802), il primo grande successo della politica napoleonica, l’Inghilterra restituì alla Francia le sue colonie. Ma l’azione di Napoleone in Germania e in Svizzera nel 1803 e in Italia nel 1805 (creazione del regno d’Italia) portò alla nascita della terza coalizione, con Inghilterra, Russia, Austria, Svezia e Due Sicilie (agosto 1805). Sconfitto sul mare a Trafalgar (21 ottobre 1805), Napoleone rinunciò all’invasione dell’Inghilterra, marciando invece sulla Germania meridionale e su Vienna, che occupò il 15 novembre. La vittoria di Austerlitz sugli austro-russi (2 dicembre 1805) portò alla pace di Presburgo (26 dicembre), con cui l’Austria abbandonò i suoi territori in Germania e in Italia; con il trattato di Schönbrunn (15 dicembre) la Prussia ricevette il principato di Hannover e stabilì un’alleanza difensiva con la Francia. Ma la creazione della Confederazione del Reno da parte di Napoleone (18 luglio 1806) e la sua offerta dell’Hannover all’Inghilterra avvicinarono allo schieramento antinapoleonico la Prussia, che si unì a Inghilterra e Russia nella quarta coalizione (ottobre 1806). Dopo avere schiacciato la Prussia (vittorie a Jena e Auerstadt, 14 ottobre 1806; entrata a Berlino, 27 ottobre), Bonaparte sconfisse i russi a Friedland (14 giugno 1807). Preceduta dalla proclamazione del blocco continentale al fine di ostacolare il commercio inglese (21 novembre 1806), la pace di Tilsit (8 luglio 1807) vide lo smembramento della Prussia e un accordo segreto tra Napoleone e lo zar Alessandro I. Lo scontro tra Francia e Inghilterra proseguì in Spagna, dove la vittoriosa campagna di Napoleone contro i Borbone e gli inglesi (1808-9) non riuscì a dare una svolta decisiva alla guerra, terminata solo nel 1814. Nell’aprile 1809 l’Inghilterra formò con l’Austria la quinta coalizione, che venne però rapidamente sconfitta da Bonaparte (battaglia di Wagram, 5-6 luglio); con la pace di Schönbrunn (ottobre 1809) l’Austria perse molti territori e ogni accesso al mare. Con il riavvicinamento di Prussia e Austria alla Francia si aprì in Europa un breve periodo di pace (unica eccezione la penisola iberica), che coincise con l’apogeo dell’impero francese. Ma già nel 1810 sorsero contrasti tra Francia e Russia, che nel giugno 1812 spinsero Napoleone a invadere la Russia; malgrado due vittorie sul campo e la conquista di Mosca, la Grande Armata francese fu annientata dall’inverno e dagli attacchi russi. La catastrofe della campagna di Russia (1812-13) ravvivò lo spirito di resistenza nazionale dei popoli europei al dominio francese e nel 1813 si formò la sesta coalizione, comprendente Inghilterra, Russia, Prussia, Svezia, Austria e i sovrani tedeschi. Dopo alcuni successi iniziali, Napoleone rifiutò un armistizio a condizioni molto favorevoli proposto dall’Austria; sconfitto nella battaglia decisiva di Lipsia (16-19 ottobre 1813), fu costretto ad abbandonare la Germania. Nel gennaio 1814 iniziò la campagna di Francia, durante la quale Bonaparte, malgrado una serie di vittorie, non poté impedire l’avanzata di austriaci, russi e prussiani e la capitolazione di Parigi (30 marzo). Il 6 aprile Napoleone abdicò e si ritirò nell’isola d’Elba; con il trattato di Parigi (30 maggio 1814) la Francia ritornò alle frontiere del 1792. Al ritorno di Bonaparte dall’Elba (marzo 1815) e durante i “Cento giorni”, si formò la settima coalizione, che comprendeva le stesse potenze della sesta e che conseguì la vittoria definitiva di Waterloo (18 giugno 1815); dopo la partenza di Napoleone per Sant’Elena, la seconda pace di Parigi (novembre 1815) sancì la fine di un’epoca di grandi guerre e di fondamentali trasformazioni politiche.