clericalismo

Parola che, dopo la fine del potere temporale dei papi e dopo il reciproco autonomizzarsi delle prerogative dello stato e della chiesa, ha assunto un significato negativo. Clericali sono infatti quanti – non importa se laici o ecclesiastici – tendono a far irrompere nel territorio dello stato, e della società, leggi, pratiche, insegnamenti e concezioni del mondo che impongono, o postulano, una totale, parziale, o anche limitata, sottomissione dell’elemento civile e politico nei confronti dell’elemento ecclesiastico. Un tempo, e in particolare prima del 1848 (quando per la prima volta il termine venne usato con intento polemico), il clericalismo indicava semplicemente ciò che era proprio del clero. In seguito, diffondendosi il liberalismo, divenne inseparabile dal suo contrario: l’anticlericalismo. Nel regno d’Italia, nei decenni dopo l’unità, clericali venivano definiti quanti accoglievano il non expedit della Santa Sede e si rifiutavano di riconoscere la piena legittimità politica del nuovo stato.